Poesia di Alberto Rubis

Contro l’indifferenza,
per non dimenticare.

Nell’orto della società,
l’indifferenza è una pianta gramigna.
Se pensando ai soldati delle Guerre Mondiali
affamati, affaticati , stremati;
se pensando agli ebrei deportati
per una ragione economica
(o , come dicono, di razza):
se pensando a noi stessi,
quando eravamo prigionieri del male
e niente ci “toccava”;
se pensando ai migranti che perdono la vita in mare;
se pensando ai malati e agli anziani che sono soli;
se pensando a queste cose,
non proviamo un po’ di brividi,
siamo indifferenti.
O, fortunatamente, lo siamo solo stati .
L’indifferenza è causa di molte malattie dello spirito
e ha come conseguenza molti mali dell’umanità, che,
se non ricordiamo o non vogliamo vedere,
sono anch’essi causa di nuova indifferenza.
Basta poco per valutarci:
sappiamo cambiare anche idea,
partecipiamo alla vita del nostro paese,
ci vengono i brividi ricordando le tragedie,...?
Anche solo:sappiamo resistere alla tentazione di parlare
durante la lettura di questo foglio?
Grazie a coloro che hanno ascoltato questo sfogo:
di sicuro non sono indifferenti o perbenisti.
Lo scrivo per valutarci e per ricordarci di estirpare la gramigna-indifferenza.
In fondo ,chi ce lo ha fattto fare di partecipare a questa serata , se non la paura dell’indifferenza ( o dell’oblio)?
Grazie!

A.R.